Progetto “All’Opera… Le scuole al Maggio” 2021 – XIV edizione
La principessa di gelo.
dall'opera Turandot di Giacomo Puccini
Nuovo allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
in coproduzione con Venti Lucenti.
con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.
Scrittura scenica, regia e costumi Manu Lalli
Maestro concertatore e direttore Giuseppe La Malfa
Riduzione per piccola orchestra Enrico Minaglia
Orchestra Vincenzo Galilei della Scuola di Musica di Fiesole
Scene Daniele Leone
realizzate dal laboratorio scenico del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Movimento scenico Chiara Casalbuoni
Sartoria, Attrezzeria, Accessori realizzati dal Laboratorio Venti Lucenti
a cura di Marco Burberi, Mia Agopian, Elena Pancino, Cecilia Russo
in collaborazione con il Reparto Sartoria e Vestizione del Teatro Maggio Musicale Fiorentino
PERSONAGGI E INTERPRETI
Turandot (soprano) Elina Ratiani
Calaf (tenore) Angelo Fiore
Liù (soprano) Rosalia Cid
Narratrice Chiara Casalbuoni
Timur Stefano Mascalchi
Altum Imperatore Enrico Rotoli
Turandot bambina Tessa Scoccianti
Guardie della Principessa Cristiano Arcangeli, Paolo Colangelo, Manfredi Mariti, Maximilian Medero, Gabriele Zini, Federico Zini
Le spade Lisa Baldi, Maurizio Lalli, Cristina Multinu
Popolo di Pechino Maddalena Agostini, Orlando Brouwer, Vittoria Frassinelli, Elisabetta Fratini, Duccio Gazzarri, Giulia Inverso, Lorenzo Pandolfini, Laura Pistolesi, Maya Quattrini, Francesco Rafanelli, Sara Silli, Giorgia Tomasi, Viola Volpi
Formatori arte scenica Gabriele Zini, Lisa Baldi, Elisabetta Fratini
Maestro collaboratore di sala Claudio Marchetti
Studenti del Progetto “All’Opera… Le scuole al Maggio!” - 350 ragazzi delle scuole Primarie e Secondarie di Firenze
In collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.
Con il sostegno della Fondazione CR Firenze e il contributo dell’Assessorato all’Educazione e Welfare del Comune di Firenze.
In collaborazione con il Reparto Sartoria e Vestizione del Teatro Maggio Musicale Fiorentino
Firenze, Cavea del Teatro del Maggio
LXXXIII Festival del Maggio Musicale Fiorentino
23-24-25-27 2021 maggio
Cominciato nell’autunno 2019, il progetto “All’Opera… Le scuole al Maggio” avrebbe dovuto debuttare con la riduzione dall’opera Turandot di Giacomo Puccini a marzo 2020 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ma la pandemia non ne ha permesso la messinscena, naturale conclusione del percorso formativo che dal 2006 forma e porta in scena gli studenti delle scuole fiorentine attraverso un progetto di avvicinamento e divulgazione dell’opera lirica, tra i più originali del panorama europeo, che ha coinvolto negli anni oltre 145.000 studenti di cui oltre 10.000 in palcoscenico. Finalmente, Principessa di ghiaccio, libero adattamento dall'opera Turandot di Giacomo Puccini ha preso forma in scena con grande happening cittadino per la presenza nella Cavea del Teatro del Maggio di spettatori adulti e ragazzi delle scuole fiorentine che hanno aderito a progetto teatrale e musicale ideato in collaborazione con il progetto teatrale da Venti Lucenti, con scrittura scenica, regia e costumi di Manu Lalli, direttore Artistico del progetto All'Opera ... le scuole al Maggio. Sul palco, insieme ai cantanti solisti Elina Ratiani (Turandot), Angelo Fiore (Calaf), Rosalia Cid (Liù), l’Orchestra V. Galilei della Scuola di Musica di Fiesole diretta dal Maestro Giuseppe La Malfa assieme a 350 strudenti selezionati da Le Chiavi della Città che dalla platea erano parte attiva alle quattro recite previste, aprendo la stagione in Cavea del LXXXIII Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Progetti di Opere destinate ad un pubblico giovane ormai sono diventate una consuetudine: fa storia il lavoro condotta da decenni da Opera Kids dell'AsLiCo lombarda ideato da Barbara Minghetti. E il fatto di averlo inserito come parte integrante del calendario dell’83o Festival del Maggio ha apportato maggior valenza ad un progetto educativo di conoscenza all’opera lirica rivolto al pubblico giovane. Nel mentre gli organici principali era in tournée a Salisburgo con la Tosca pucciniana in forma di concerto, diretta da Zubin Mehta, il teatro non è rimasto vuoto, ma anzi è riuscito a farsi attrattivo, in fascia oraria pomeridiana, per una fascia di pubblico che, nonostante il tempo capriccioso con annullamento di una recita, ha riempito nelle repliche gli spazi della cavea a disposizione (circa 800) formato da famiglie, un giovane pubblico di varie fasce di età. Spettacolo ben articolato, con una sostanziosa parte narrata sapientemente condotta dalla voce narrante di Chiara Casalbuoni che ha saputo entrare nel merito della vicenda dando voce alla vicenda della "principessa Turandot su testo della regista Manu Lalli. Su questa trama si inserivano i momenti musicali appositamente selezionati con la partecipazione dell'Orchestra Vincenzo Galilei della Scuola di Musica di Fiesole. Il tutto realizzato in forma scenica essenziale ma efficace che ricostruiva una Corte imperiale rarefatta, fatta di pannelli neri e ideogrammi dorati, quinte praticabili, date anche le condizioni strutturali della cavea come palco aperto. Cosi come i costumi, per una facile individuazione, giocati tra il nero delle vesti dei servi di corte e le tuniche bianche del popolo di Pechino. Un sapiente gioco di regia ha accostato in scena una Turandot fanciulla innocente proiezione di quello che fu la storia intima della Turandot adulta e chiusa nei suoi sentimenti. Certo nulla di eclatante ma il tutto prodotto con eleganza e con la chiarezza di idee semplici ma efficaci per far comprendere il gioco delle parti. "Del resto la storia della principessa Turandot è antica, risale a tanto tempo fa, eppure è viva, reale... Ci appartiene..." cosi il testo della narrazione”, che racconta di una bellissima principessa, Turandot, una giovane donna che aveva paura e che si nascondeva dietro le parole. Ne aveva fatto la sua fortezza. La sua prigione. Turandot aveva perduto la gioia, ed era diventata “la principessa di gelo. Dura e splendida come un cristallo. Molti principi avevano tentato invano di risolvere il suo enigma, di svelare le sue parole ma nessuno vi era riuscito… Fino a quando…". Un principe misterioso scioglierà i suoi enigmi senza perdere la propria testa, ma facendo perdere quella della principessa che alla fine si scioglie all'amore. E il tema del ghiaccio è evidenziato dal gruppo di statue evocative del ghiaccio che fanno da contorno al trono imperiale. Gli studenti partecipanti in tunica bianca e nera, intervenivano con semplici ma precise azioni coreografiche in vari momenti dell'opera, come nella scena degli enigmi, con giochi di ventagli o di specchi. La parte del canto è risultata abbastanza tagliata, mancavano i tre ministri imperiali, come comparse erano il Timur, Stefano Mascalchi, e l'imperatore Altum Imperatore Enrico Rotoli, rimanendo concentrata sui tre protagonisti Turandot di Elina Ratiani, Calaf con Angelo Fiore e Liù del soprano Rosalia Cid, dall'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, che hanno raccolto l'entusiasmo del pubblico. Un modo per il teatro di farsi portatore di comunità e di senso di appartenenza e come percorso di ricerca intenso, sul riconoscimento delle grandi potenzialità di espressione e di comunicazione di tutti.
Federica Fanizza