by arrangement with THE REALLY USEFUL GROUP
Original London and New York Productions by CAMERON MACKINTOSH and THE REALLY USEFUL GROUP LIMITE
musiche, libretto e orchestrazioni di Andrew Lloyd Webber
parole delle canzoni di Charles Hart
libretto e parole aggiunte delle canzoni di Richard Stilgoe
regia e scene di Federico Bellone
con Ramin Karimloo
Amelia Milo, Bradley Jaden, Earl Carpenter, Ian Mowat,
e Anna Corvino, Gianluca Pasolini, Alice Mistroni, Zoe Nochi, Jeremy Rose, Matt Bond,Mark Biocca, Nicola Ciulla, Luca Gaudiano, Antonio Orler, Chiara Vergassola, Marianna Bonansone, Martina Cenere, Robert Ediogu, Stefania Fratepietro, Jessica Lorusso, Marta Melchiorre, Margherita Toso
ideatori e pittori dei fondali Rinaldo Rinaldi & Maria Grazia Cervetti
co-scenografa Clara Abbruzzese
coreografie di Gillian Bruce
costumi, acconciature e trucco Chiara Donato
special make-up artist Roberto Mestroni
supervisione musicale di Giovanni Maria Lori
disegno audio Roc Mateu
direttore musicale Julio Awad
disegno luci Valerio Tiberi
illusioni ed effetti speciali Paolo Carta
regista associata Silvia Montesinos
coreografa associata Marta Melchiorre
disegno luci associato Emanuele Agliati
una produzione Broadway Italia
in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
presentato grazie ad un accordo con The Really Useful Group
Trieste, Politeama Rossetti, 4 luglio 2023
Un musical eterno, tra i più amati di sempre, con le sue melodie coinvolgenti che raccontano una storia misteriosa, drammatica, ad alta tensione emotiva, vissuta nei magici incanti del mondo teatrale. Siamo dietro le quinte ma anche sul palcoscenico dell’Opéra di Parigi, con Christine Daaé, ballerina e promettente cantante grazie alle lezioni segrete di un Angelo della Musica. Figlia d’arte, è stata istruita infatti attraverso lo specchio del suo camerino da un’arcana presenza, mandata dal padre, prematuramente scomparso, per aiutarla nei suoi studi. L’incontro del giovane soprano con Raoul, un amico d’infanzia di cui ben presto si innamora, costituisce l’esordio di una serie di vicissitudini spaventose e terribili che travolgono artisti, impresari e ambienti del Palazzo Garnier…
Le vicende tanto celebri del Fantasma dell’Opera, rievocate dal romanzo di primo Novecento di Gaston Leroux e trasformate in spettacolo musicale dal genio di Andrew Lloyd Webber nel 1986, sono rivissute da un cast di alta caratura artistica, in uno sforzo creativo senza precedenti prodotto da Broadway Italia e ideato dal regista Federico Bellone.
In lingua originale e con l’orchestra rigorosamente dal vivo, il musical ha debuttato al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia di Trieste regalando per più giorni alla città un’atmosfera internazionale unica, senza precedenti. I talentuosi performers di fama mondiale sono entrati nei panni dei personaggi con naturalezza e fascino, dando prova di vocalità potenti e interpretazioni talmente convincenti da emozionare profondamente il pubblico e farlo commuovere perché conscio di fruire di un’esperienza artistica sublime. Forte di un meccanismo scenico rotante che si presenta come un’enorme macchina di attrazioni all’insegna dello stupore, sospesa tra teatro e metateatro e capace di rileggere la storia sotto più punti di vista, lo show ha confermato le aspettative di un grande evento immersivo. Ritmo vorticoso, soluzioni registiche originali (tra tutte la caduta del maestoso chandelier e l’emergere dal nulla di un organo nel nascondiglio sotterraneo del fantasma), affiatamento stretto, assoluta credibilità e umanità di tutti i personaggi hanno composto un continuum di scene dal perfetto fascino cinematografico. Scene cupe velate di tenebra “in the darkness of the music of the night”, drammatiche, sensuali, talora anche ironiche e dall’ebbrezza dionisiaca e corale (“Masquerade”) che hanno rivelato la particolare cura ed originalità del disegno luci, delle illusioni ottiche e degli effetti speciali.
Tre i ruoli a tutto tondo che hanno colpito nel cuore gli spettatori: il Phantom Erik di Ramin Karimloo, virtuoso dell’arduo personaggio, esibitosi in più parti del mondo nelle vesti solitarie e profondamente patetiche di chi ha il volto deforme coperto dalla mezza maschera; Christine che il soprano italo-americano Amelia Milo – scoperto da Andrea Bocelli - ha raffigurato per la prima volta nella sua carriera con freschezza, abbandono e dolcezza di voce e portamento; il tenace Raoul di Bradley Jaden, affermato protagonista del West End. Tra i nomi italiani va citato quello di Anna Corvino che ha reso la cantante da melodramma Carlotta Giudicelli con energica vitalità e di Alice Mistroni nel ruolo garbato di Madame Giry.
Standing ovation ed entusiasmo alle stelle alla fine di ogni recita.
Elena Pousché