operetta in tre parti di Franz Lehár, su libretto di Victor Léon e Leo Stein,
dalla commedia L'Attaché d'ambassade di Henri Meilhac
Prima rappresentazione: 30 dicembre 1905, Theater an der Wien, Vienna
Direttore d’Orchestra, Francesco Rosa
Regia, Riccardo Canessa
Maestro del coro, Francesco Aliberti
Scene e Costumi, Alfredo Troisi
Coreografie, Pina Testa
Hanna Glawari Mihaela Marcu
Danilo Danilowitsch Enrico Marabelli
Mirko Zeta Filippo Morace
Valencienne Nina Solodovnikova
Camille de Rossillon Francesco Castoro
Njegus Marisa Laurito
Il visconte Cascada Antonio Palumbo
Raoul de St-Brioche Vincenzo Tremante
Bogdanowitsch Antonio Cappetta
Sylviane Francesca Micarelli
Kromow Christian d’Aquino
Praskowia Sara Vicinanza
Olga Valeria Padovano
Pritschitsch Vittorio Di Pietro
Le grisettes Francesca Napoletano, Francesca Siani, Jaqueline Ciardiello, Valeria Feola, Margherita Rispoli, Filomena Rega
ORCHESTRA FILARMONICA “GIUSEPPE VERDI” DI SALERNO
CORO DEL TEATRO DELL’OPERA DI SALERNO
TEATRO MUNICIPALE GIUSEPPE VERDI SALERNO dal 10 al 12 novembre 2023
Un vero tripudio di gioia e di benessere La vedova Allegra di Franz Lehar. Di questa operetta a Salerno ne hanno fatto un vessillo tanto da rappresentarla con una certa continuità negli ultimi anni. Ed è credibile perché nella narrazione comune, La vedova allegra rimanda a tutta quella scrittura che sa di divertire il pubblico attraverso numeri di assoluta bellezza e di parti musicali scritte con dovizia di particolari. Infatti Lehar, compositore molto esperto del vaudeville e dell’intrattenimento austriaco e non solo, in questa operetta riesce a mettere assieme tanti di quegli elementi musicali fra il popolare e il classico da risultare vincente su ogni aspetto. Nella scansione poi dei tre atti il divertimento è garantito soprattutto perché nel primo c’è proprio la costruzione del misfatto, del gioco di coppie e soprattutto di quella benevolenza del tutto austro ungarica di perdonare le lascive vite dei nobili di allora. In un presunto stato inesistenze, si muove quindi l’azione dove la coniugazione con il teatro di Feydau è alla base di tutto. Ergo successo assicurato. Veniamo agli interpreti salernitani che vedeva la bravissima Mimhaela Marcu nel ruolo della protagonista. Il gioco delle passioni è centrato soprattutto sull’interpretazioni di Enrico Morabelli, di Filippo Morace, di Francesco Castoro e di Antonio Palumbo perfetti nei ruoli che interpretano in una serie di equivoci e di doppi sensi magistrali. Per non parlare dell’intervento di Maurisa Laurito che nei panni di Njegus è perfetta. Orchestra e coro come sempre ottimi diretti da Francesco Rosa e da Francesco Aliberti. Regia di grande prestigio di Riccardo Canessa. Per gli interventi coreografici è evidente che Pina Testa ha in mente il musical in particolare Sette spose per Sette Fratelli. Con Can Can finale. Bravi il resto del cast e grande applauso per le scene e i costumi di Alfredo Troisi. Marco Ranaldi