da Eschilo
uno spettacolo de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri ed Enzo Iliano
produzione Compagnia Lombardi Tiezzi,
in coproduzione con I Sacchi di Sabbia e con il sostegno di Regione Toscana e MIC
al teatro Filodrammatici, Piacenza, 23 febbraio 2023
È impagabile poter vedere uno spettacolo nel volto del proprio figlio. Così Stefano osserva, prima serio poi divertito quelle prefiche en travesti che parlano napoletano (Gabriele Carli ed Enzo Iliano), l’Eschilo allampanato di Giovanni Guerrieri, piuttosto che il corifeo di Giulia Gallo, rigida, determinata, un po’ metallica, ma pronta a condurre il gioco. Stefano non sa nulla di 7 contro Tebe, sa solo che suo padre gli ha detto: «Questa sera vieni a teatro con me? vedrai non te ne pentirai». E così è stato. Stefano guarda prima un po’ perplesso, poi il volto si distende, accenna a un sorriso, ogni tanto sbircia cosa fa suo padre e poi torna a guardare. Sorride, ride, ma con un fare discreto, quasi a voler capire se è solo lui che ride, poi quando il corifeo racconta del duello, quando il tono dal comico passa al tragico, il volto di Stefano si fa serio, per poi passare di nuovo al riso quando a prendere la parola sono le due donne en travesti del Coro che osservano il guerriero che si posiziona alla porta di turno, ne raccontano la storia e l’aspetto come certe signore del Sud davanti alla porta di casa che tutto vedono e tutto commentano. Il volto si fa di nuovo serio e commosso al duello finale fra Eteocle e Polinice, duello fra fratelli, duello mortale per entrambi, in cui dolore e sangue chiudono la storia e sciolgono l’emozione in un lungo e caloroso applauso.
Ecco nei 7 contro Tebe de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica accade tutto questo, accade che ci si ritrovi a sorridere e ridere all’interno di un plot tragico che il fare dissacratorio e pure rispettoso di Giovanni Guerrieri sporca di intelligenza e di comicità, regalando al pubblico ciò che non si aspetterebbe mai dalla tragedia: una leggerezza comica che rende ancora più bruciante l’epilogo del duello fra i due fratelli, figli di Edipo. Protagonista dei 7 contro Tebe è il coro delle prefiche che si lamenta di dover continuamente piangere e che assiste al rito dei sette duelli davanti alle sette porte della città. In proscenio il corifeo al femminile che vorrebbe dire la sua nel duello, che richiede una parità di trattamento e di genere e un estraniato Eschilo in occhiali da sole che detta legge e in maniera un po’ schizoide ricorda quando a Salamina…. In un reiterato ritornare alla sua esperienza di guerra contro i Persiani che fa sorridere. I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica chiudono col testo eschileo la trilogia composta da Dialoghi degli Dei e Andromaca, confermando una loro bruciante capacità di essere fedeli al testo pur giocando a rivoltarlo come un calzino. Questo accade in 7 contro Tebe, accade che si ride del parlare delle due donne en travesti, accade che il rito del duello fra i campioni dei due schieramenti sappia di gioco, con tanto di pupazzetti che Eschilo e il corifeo mostrano con sacrale ostensione, un gioco tremendamente serio che ha il suo epilogo nello scontro fra i due figli di Edipo. È la città che assiste, è la comunità che commenta e piange, siamo noi che siamo testimoni del gioco della guerra e non solo quella dei 7 contro Tebe, ma di tutte le guerre in cui non c’è vincitore alcuno. E allora alla fine l’applauso è catartico, ci libera dell’orrore di due fratelli che muoiono l’uno per mano dell’altro e quasi non ci si ricorda che qualche istante prima si sghignazzava. Stefano applaude e annuisce con la testa: 7 contro Tebe promossi e forse anche papà.
Nicola Arrigoni