di Tracy Letts
traduzione Monica Capuani
regia Filippo Dini
con Giuliana De Sio, Manuela Mandracchia, Filippo Dini, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Fulvio Pepe,
Stefania Medri, Valeria Angelozzi, Edoardo Sorgente, Caterina Tieghi, Valentina Spaletta Tavella
dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando
scene Gregorio Zurla
costumi Alessio Rosati
luci Pasquale Mari
musiche Aleph Viola
suono Claudio Tortorici
assistente regia Eleonora Bentivoglio
assistente costumi Rosa Mariotti
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Teatro Carignano 16 maggio – 4 giugno 2023 Prima nazionale
I precedenti sono importanti (qualcuno direbbe ingombranti): sì, perché i più correranno a teatro avendo scolpite nella memoria le scene de I segreti di Osage County (August: Osage County), film del 2013 diretto da John Wells e a sua volta basato sulla pièce teatrale di Tracy Letts Agosto, foto di famiglia (nientemeno, vincitrice del Premio Pulitzer).
Eppure, chi scrive può garantire che chiunque sieda in platea assistendo all’allestimento di Agosto a Osage County diretto da Filippo Dini sarà travolto da un’energia tale da scordare all’istante le suggestioni legate alla pellicola e perfino alle (notevoli) interpretazioni di Meryl Streep e Julia Roberts. Per cominciare, la regia è agile, fisica e vigorosa: la compagnia in palcoscenico si raduna come in una coreografia di voci, di battute, di movimenti, tessendo una trama che presenta elementi di originalità (impresa non facile, dati i precedenti).
Colonna portante dello spettacolo, inutile nasconderlo, è Giuliana De Sio nei panni della sgangherata matriarca Violet: un’attrice che attraversa a falcate decise il palco, circondando e fiutando il pubblico (oltre che i colleghi attori) come una pantera. Ma non c’è soltanto la protagonista: tutto il cast, intorno alla De Sio, si concede al testo e al pubblico con generosità, con una carica performativa sia dirompente che contagiosa. I tempi sono assolutamente perfetti: le battute si incontrano a metà strada, dando vita a una polifonia dal ritmo e dalla melodia irresistibili. I dialoghi sono preziosi.
La vicenda narrata gode ormai di una notorietà consolidata: nella contea di Osage, in Oklahoma, la famiglia Weston si riunisce per il funerale del patriarca Beverly (venuto a mancare in circostanze che, per lo meno in principio, appaiono poco chiare), poeta e alcolizzato. Per le donne di casa – madre, figlie, zia –, il lutto improvviso e quasi incredibile sarà l’occasione per una rimpatriata, ma soprattutto per una toccante resa dei conti. Durante lo spettacolo diretto da Dini, si piange e si ride: la commedia di Tracy Letts (attore e drammaturgo americano pluripremiato), si abbatte sarcastica e spietata sui cortocircuiti della famiglia, intesa anche come istituzione. Il pubblico rimarrà sedotto dai veri protagonisti dello spettacolo: cinismo e humour nero.
Giovanni Luca Montanino