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COMPLEANNO (IL) (The birthday party) – regia Peter Stein

"Il compleanno", regia Peter Stein "Il compleanno", regia Peter Stein

Di Harold Pinter
Regia Peter Stein
Con Alessandro Averone, Maddalena Crippa, Gianluigi Fogacci, Fernando Maraghini, Alessandro Sampaoli, Emilia Scatigno
Scene Ferdinand Woegerbauer 
Costumi Anna Maria Heinreich
Produzione Tieffe Teatro Milano
Teatro Sannazaro, Napoli, dal 2 al 4 dicembre 2022

www.Sipario.it, 4 dicembre

La storia del Novecento, coi suoi eventi così catastrofici e i suoi cambiamenti economici, sociali e morali, ha spesso, si sa, influenzato l’opera e la scrittura di moltissimi autori, registi, attori. Con tutti gli alti e i bassi della vita, questo secolo così complesso ha rappresentato il positivo con il boom economico, il progresso e la crescita culturale e sociale, ma anche i periodi più bui dell’uomo che finiva col ritrovarsi solo in un individualismo imperante e una società che più non comprendeva se stessa e gli altri e con i suoi turbamenti d’animo non sapeva più come gestire la sua esistenza. Peter Stein (Monaco di Baviera, 1937) è il regista de Il compleanno che gli permette di continuare un fortunato e personalissimo viaggio nell’articolata drammaturgia Pinteriana, grazie a questo testo di difficile interpretazione dell’autore inglese che ancora una volta è una “commedia della minaccia”, ossia una commedia dall’inizio apparentemente tranquillo e solito, ma che poi evolve in situazioni assurde, complicate e perfino minacciose. A calcare il palcoscenico ci sono alcuni dei suoi attori più “fedeli” come Maddalena Crippa, Alessandro Averone e Gianluigi Fogacci. La Crippa si forma artisticamente presso il Piccolo Teatro di Milano, grazie a un lungo rapporto professionale con il regista Giorgio Strehler. Il suo legame con il regista teatrale e lirico Peter Stein, sia professionale che personale, nasce invece qualche anno dopo. Attenta interprete di ruoli femminili tragici e classici, ha perfezionato con lunghi studi la dizione e il canto come mezzi espressivi. Ha vinto diversi premi e ha recitato accanto a Renato Pozzetto, ha posato per una rivista erotica e riportato in scena il teatro canzone di Giorgio Gaber. Averone si diploma all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico e si forma con importanti maestri, come K. Marchand, N. Karpov, del quale segue un seminario sul Don Giovanni di Molière, il regista spagnolo L. Pasqual e G. Baron, che gli permette di studiare il metodo Strasberg. Nel 2001 Riccardo Garrone lo vuole ne L'Avaro di Molière, per la regia di Nicasio Anzelmo, ma in quegli anni interpreta anche Benvolio nel Romeo e Giulietta di Shakespeare, per la regia di Maurizio Scaparro e poi Romeo per quella del maestro Proietti. È torinese e oggi ha 44 anni. Fogacci, nato a Bologna nel 1966, è invece un attore e regista formatosi alla Bottega teatrale di Vittorio Gassman. Ha avuto l’occasione di lavorare con i maggiori registi teatrali italiani, oltre che con Peter Stein. Ha preso parte inoltre a produzioni cinematografiche e televisive. Attualmente insegna anche in diverse scuole di teatro. La messa in scena di Stein al Teatro Sannazaro, mette il pubblico di fronte a un grande senso di inquietudine: anche quando la scena appare tranquilla vi si diffonde una calma apparente, fredda e piatta a cui segue l’ansia dell’inatteso, che però spesso è fin troppo atteso, del buio sia reale sia mentale. Le luci e l’ambientazione, semplici, ma funzionali, ci indicano il ciclico ripetersi del giorno e della notte, segnati dalla continua fissazione sulla colazione da preparare e da consumare e dall’ambiguo legame della signora e di un suo ospite, buttato regolarmente giù dal letto nel vano tentativo di combattere la sua molle nullafacenza. Della paura e dell’inconsapevolezza della condizione dei personaggi, si fa portavoce la loro frequente convinzione di aver conquistato la libertà dimenticando il passato e vivendo nell’isolamento dal mondo, in poco spazio vitale, sempre uguale, forse infelici, ma al sicuro senza i rischi del vivere e degli incontri. Ed è per questo che l’arrivo di qualcosa o di qualcuno in questo piccolo universo, richiamato dal passato o forse dai propri incubi, scuote gli individui e fa nascere una tendenza al senso di repressione ancora più marcata. Una forza sostenuta sulla scena dal lavoro dietro la scena sulle teorie brechtiane, di cui Stein è un seguace. La sua vita di traumi e sofferenze ha indubbiamente influenzato il suo modo di creare e di riadattare, a un’anima sensibile e riflessiva, le opere che il regista prende in mano e per mano, accompagnandole ai suoi ricordi di un bambino dalla mancata serenità, a causa degli anni della guerra e delle atrocità che avevano toccato, anche da vicino, la sua famiglia. Portato in scena per la prima volta il 28 aprile 1958 all’Arts Theatre di Cambridge e diretto da Peter Wood, Il Compleanno è tra i più apprezzati e rappresentati di Harold Pinter che la scrisse a soli 27 anni, prendendo in parte spunto anche dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dal Processo di Franz Kafka, di cui nel 1993 fece una sceneggiatura cinematografica. La vicenda diviene via via sempre più inverosimile soprattutto quando il protagonista di una festa che al contrario di ciò che il suo nome comune suscita, diviene orribile e freddamente terribile, si adegua – e non per sua volontà – alle regole ferree e tutte uguali della vita quotidiana, dimenticando la libera espressione personale e rendendosi così uno fra tanti, uguale agli altri e senza più una personalità in grado di dominare le sue azioni. Tra enigmi irrisolti e racconto privo di un senso logico, la regia e i suoi personaggi ci accompagnano in una complessa quanto cupa interpretazione del moderno e del contemporaneo, tra gli interrogativi dell’uomo del nostro tempo, che continua a chiedersi chi sia e se sia in grado di stare, al centro della scena, “in piedi da solo”.

Francesca Myriam Chiatto

Ultima modifica il Giovedì, 16 Marzo 2023 18:24

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