di e con Lara Sansone
con Lucio Pierri, Massimo Peluso, Mario Aterrano, Tony Guido, Mario Andrisani, Antonio Marino
e con il balletto e l’orchestra del Cafè Chantant
Scene Francesca Mercurio, Michele Gigi
Musiche e direzione d’orchestra Ettore Gatta
Costumi Romeo Gigli, Marino Ranno
Coreografie Alessandro Di Napoli
Disegno luci Luigi Della Monica
Trucco e parrucco Ciro Florio
Accessori Carmine Russo
Produzione Tradizione E Turismo – Centro Di Produzione Teatrale – Teatro Sannazaro
In scena al teatro Sannazaro di Napoli fino al 21 aprile
Tradizione ed innovazione in un unico spettacolo: il Café chantant - rebelle di Lara Sansone in scena al teatro Sannazaro di Napoli fino al 21 aprile. Roberta D’Agostino
Dal café chantant, genere che tanto successo ebbe proprio a Napoli, la Sansone, interprete e regista del lavoro, prende le mosse per mettere in scena il suo fortunato spettacolo che da oltre vent'anni registra il tutto esaurito in tutte le giornate di messinscena.
Gli elementi tipici del café chantant ci sono tutti: canzoni, musica, orchestra dal vivo, ballerine, satira e proprio come avveniva nell' Ottocento e nel Novecento tutto racconta la contemporaneità.
Il microcosmo di suoni e immagini che era il cafè chantant ha avuto enorme impatto sulla cultura della città tanto che lo stile teatrale napoletano ha preso tanto da esso e ne è stato largamente influenzato.
I corsi e i ricorsi storici trovano spazio anche nel teatro e forti degli elementi della tradizione gli interpreti mettono in scena una magia.
I 25 artisti in scena, follia di questi tempi, tra luci e colori, sono la forza dello spettacolo: è proprio la bravura dei singoli interpreti che danno vita a numeri di alta qualità la marcia in più del lavoro. In rapida successione Mario Aterrano, Antonio Marino, Tony Guido, Mario Andrisani, Lucio Pierri, Massimo Peluso, capeggiati dalla Sansone, propongono uno spettacolo che incanta gli spettatori che ritrovano tutto un repertorio che li riporta alle magiche atmosfere di Parigi, di Madrid, dei palcoscenici americani con rimandi, ovviamente, alla tradizione napoletana.
La regia è disegnata con sapienza, giusta nei tempi, nei movimenti di ogni interprete, negli assolo e nelle scene d'insieme. Meravigliosi i costumi di scena di Romeo Gigli e Mariano Ranno, curate le coreografie di Alessandro Di Napoli, gli accessori di Carmine Russo, armonizzati in scintillanti scenografie realizzate da Francesca Mercurio e Michele Gigli.
Una festa dell'arte proprio come quelle del Salone Margherita, del Gambrinus, un momento di divertimento corale dove si annullano le differenze tra artisti e pubblico e dove tutto ripropone e incarna il magico rito del teatro.
Uno spettacolo che dovrebbe andare in scena sempre, adatto ai turisti, ai napoletani, a tutti quelli che accettano di prendere parte ad un rituale collettivo.
Come avveniva un tempo nella sala di via Chiaia spariscono le differenze tra ricchi e poveri, tra esperti e neofiti: uno spettacolo per tutti, per ogni persona che ha voglia di divertirsi.
Il teatro cambia pelle ed al posto delle poltrone compaiono i tavoli e le sedie tipiche del Café: un cambio che accoglie al meglio il pubblico che si sente catapultato in uno spazio senza tempo, in una sala creata per accogliere il divertimento.
Sono anni che la Sansone propone questo lavoro che ogni anno muta grazie all'aggiunta di numeri ispirati dall' attualità: penso a Barbieland, divertente divertissement sull’iconica bambola firmata Mattel, all' omaggio ai Queen, ai pezzi di tradizione napoletani di canto e di ballo eseguiti con maestria come Era de maggio a cinque voci o come una magistrale versione di Despacito che diventa quasi un inno.
Fare teatro vuol dire intercettare i gusti del pubblico e il café chantant centra appieno l'obiettivo, merito della visione della Sansone che regala uno show di alto impatto emotivo da vedere, rivedere e 'partecipare' da appassionati ‘co-spettatori’.