Shakespeare’s women
spettacolo di teatro itinerante in palazzi storici e corti interne
con micro visite guidate
ideazione e direzione artistica Chiara Renzi – RumorBianc(O)
drammaturgia Camilla Mattiuzzo
Desdemona è Eleonora Angioletti
, Lady Macbeth è Alessandra Bedino
Ofelia è Chiara Cappelli
, Fool è Carlotta Mangione
Giulietta è Sara Venuti
musica dal vivo Elena Rocchini
costumi Lucia Padrini
Arezzo – Festival dello spettatore 2022 - 2 ottobre 2022
In quante salse abbiamo visto Shakespeare? Infinite! È stato modernizzato, lo hanno scavato come per recuperare un reperto archeologico, è stato psicanalizzato per capire ogni aspetto dell’amore e del potere: con buona pace di Kott, Shakespeare è nostro contemporaneo in modo anarchico, quasi mai tenendo conto della sua poesia, della sua grandezza. Pierluigi Pietricola
Ricordo le bellissime lezioni di Auden, qualche anno fa raccolte in volume: quelle parole erano quanto di più bello e aderente ai versi shakespeariani che difficilmente - Eliot a parte - si riuscirebbe a dire di più e meglio.
È con questa ridda di dubbi che siamo andati a vedere Le donne di Shakespeare, uno spettacolo itinerante per le vie del centro storico di Arezzo, convinti che non si sarebbe riusciti a trovare idee stimolanti, accattivanti: sia dal punto di vista drammaturgico che estetico.
E invece quale stupore!
Ogni tappa, in questo itinerario storico-culturale aretino, aveva per protagonista una donna diversa creata dal nostro poeta: Ofelia, Lady Macbeth, Giulietta e Desdemona. E fin qui nulla di strano. Il bello è che ciascuna di queste figure femminili è stata interpretata come un archetipo: Ofelia la conoscenza consapevole di sé; Lady Macbeth il compimento del male assoluto come principio di individuazione junghiano; Giulietta il rapporto dialettico fra Io e società; Desdemona la libertà di essere, raggiunta attraverso l’abolizione di ogni negazione fittizia dettata solo da obblighi morali di cultura ed educazione.
Monologhi originali, che nessuna parola hanno preso dai testi originali di Shakespeare. Ma quale bellezza! Quale stupore! Ciascuno di questi pezzi di teatro aveva colto perfettamente uno, fra i tanti, profili dei personaggi. Compito non facile da adempiere. E però, quando ci si riesce - come in questo caso - si assiste a un miracolo quasi pari a quello di Auden nelle sue lezioni.
Bravissima Alessandra Bedino nel ruolo di Lady Macbeth: autorevole, crudele ma mai con una perfidia fine a se stessa; un personaggio oscuro ma consapevole e con sprazzi di luce.
Divertentissima e padrona dei mezzi recitativi e dai tempi comici perfetti Carlotta Mangione nei panni del Fool, personaggio-guida nell’itinerario fra le varie donne shakespeariane.
Molto brave, misurate e mai esasperate nell’esprimere le loro passioni Sara Venuti (Giulietta), Eleonora Angioletti (Desdemona) e Chiara Cappelli (Ofelia).
Ciascuna delle varie interpreti, solo con la loro presenza scenica, hanno saputo creare quella giusta separazione fra pubblico e palco, pur non essendoci fisicamente quest’ultimo. Un fatto raro nella recitazione, che a pochi riesce, ma quando avviene sovvengono ricordi di tempi migliori di questi, quali quelli del Mistero buffo di Fo. E, mutatis mutandis, anche nel nostro spettacolo itinerante vi è un buon equilibrio fra tradizione ed innovazione.
Uno spettacolo bellissimo Le donne di Shakespeare, che ci si augura, di itinerario in itinerario, possa coprire tutti i centri storici grandi e piccoli d’Italia.