di Luciano Melchionna
dal format di Betta Cianchini e Luciano Melchionna
regia Luciano Melchionna
con Raffaella Anzalone, Maria Avolio, Antonio Barberio, Carlo Caracciolo, Federica Carruba Toscano, Elisabetta Cianchini, Riccardo Ciccarelli, Vincenzo Colursi, Cinzia Cordella, Veronica D’Elia, Marika De Chiara, Giampiero de Concilio, Valentina De Giovanni, Renato De Simone, Dario Di Pietro, Annarita Ferraro, Alessandro Freschi, Martina Galletta, Mariano Gallo, Luciano Giugliano, Gabriele Guerra, Her, Vincenzo Leto, Antonio Prestieri - Maldestro, Claudio Marino, Gianluca Merolli, Raffaele Milite, Antonella Monetti Dolores Melodia, Francesca Morgante, Pierfrancesco Scannavino, Irene Scarpato, Simona Seraponte, Toto Traversa Spaghetti Casanova, Gianluca Vesce, Annarita Vitolo
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Castel Sant’Elmo di Napoli, dal 29 giugno al 14 luglio 2024
«Papi?!», no, nessuno sta chiamando il proprio papà biologico, ma semplicemente se entrerete nel bordello più artistico e ormai famoso di Napoli e d’Italia (lo spettacolo è stato ospitato anche da molti teatri di varie città), sentirete richiamare questo nome molto frequentemente, perché si tratta proprio del proprietario della casa chiusa dell’arte, in un certo senso sì, il padre di tutte le creature che incontrerete qui. Fin dall’esterno del castello, l’atmosfera sarà ricca di passione e di avvolgenti sentimenti, trascinandovi in un surrealismo di libertà, colori, musica e figure che si aggirano per tutta la salita che porta fino in piazza, non senza interazioni con gli avventurieri – spettatori. Ad accogliervi, proprio lui, Papi Luciano Melchionna, genio e sregolatezza, regista dalle mille sfaccettature e dal sorriso sibillino che nasconde la promessa di tanto divertimento e di uno spettacolo che stupisce, ogni volta che si va o si torna a vederlo, o anzi meglio a viverlo. Eh sì, perché, fra i pochi che regalano sempre emozioni e personaggi sempre nuovi, Dignità autonome di prostituzione o Dadp, come in gergo i più affezionati e gli stessi attori amano chiamarlo, fa sempre il pienone, eterno sold out anche grazie a chi, non pago della “prima volta al bordello”, torna a “peccare” nuovamente. La musica e le maitresse accompagnano l’arrivo del pubblico che può sistemarsi in Piazza d’armi, su comodi tappeti e cuscini sparsi per terra o sulle sedie disposte di fronte ad un palchetto e a degli spalti, da cui i vari artisti, sotto romantici fili di lucine accese, cantano e suonano con gioia. Poi, la presentazione di tutti i performer di questa edizione, che spuntano fuori un po’ ovunque, chiamati col nome del monologo che andranno a interpretare. Presentatrice d’eccezione, non da sola, ma unica nel suo genere, Priscilla Drag, la Drag Queen Mariano Gallo, che conclude anche lo spettacolo col suo numero finale. A questo punto, il pubblico liberamente sceglie quale “pillola di piacere” gustare e con chi cominciare – e poi continuare – il suo giro nelle “stanze del bordello”. Ma che vuol dire? Che ogni “prostituta/o”, ossia ogni performer, sceglie una postazione dalla quale adescare, rigorosamente in vestaglia da camera che ne copre gli abiti, i suoi clienti, ossia il pubblico che poi porterà con sé in un luogo più o meno vicino, all’interno del castello, dove senza essere disturbato/a e dopo una contrattazione sul prezzo (i dollarini ricevuti insieme al biglietto d’ingresso), reciterà uno dei monologhi per lo più diretti dal regista Melchionna. La piazza, luogo anche di incontro dopo ogni performance, diventa poi, poco prima della mezzanotte, nuovo ritrovo per la musica e poi una vera e propria balera, in cui, tra il vento e le luci, tra i suoni e la compagnia, tutti ballano liberando la vera magia di un luogo tanto incantato e uno spettacolo tanto particolare da lasciare a bocca aperta. Sul finale, una sorpresa durante i saluti attenderà tutti coloro che, novelli o assidui frequentatori del bordello, avranno assistito a qualcosa di davvero unico nel suo genere. Francesca Myriam Chiatto