un musical ideato e diretto da Giancarlo Sepe
liberamente ispirato al romanzo di Robert Louis Stevenson
Con Alessandro Benvenuti, Alice & Ellen Kessler
Scene di Almodovar
Costumi di Giovanni Ciacci
Colonna sonora a cura di Harmonia Team
con musiche originali di Davide Mastrogiovanni
Prod. Bis Tremila s.r.l. – Messina
Teatro Vittorio Emanuele dal 29 febbraio al 4 marzo 2012
La vita è tutta un musical. Anche il racconto del Dr. Jekyll & Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson cui Giancarlo Sepe s'è liberamente ispirato, curandone pure la regia, diventa una commedia musicale con una ventina di interpreti che cantano, recitano e ballano. Non c'è più la presenza di Rosalinda Celentano nei panni d'una giovane donna che si sarebbe dovuta trasformare in un altro essere, ma spicca la presenza delle gemelle più amate d'Italia, le tedesche di Lipsia, Alice ed Ellen Kessler, che in due adesso sommano 152 anni e che, nonostante sia trascorso mezzo secolo, vengono ricordate – con un certo loro fastidio - per le apparizioni danzanti in bianco e nero in quel programma televisivo di Studio Uno del 1961, la cui sigla Dadaumpa lasciò un segno indelebile delle loro lunghissime gambe che, visti quei tempi bigotti, vennero nascoste da pesanti calze di lana scura, ma fecero poi la fortuna di tanti calzifici. Di sicuro sono state scelte da Sepe non per quello che Ennio Flaiano ebbe a dire di loro due che "erano quattro gambe e una testa", ma come emblema della loro duplicità. E a differenza di Alessandro Benvenuti che qui interpreta l'avvocato Utterson, colui che trovandosi in mano il memoriale del Dr.Jekyll racconta le vicende di questo duplice individuo dalla personalità doppia e malata, confinante con la schizofrenia, le due gemelle Kessler rappresentano se stesse, ballano e cantano in inglese e tedesco con grande charme. Certamente il Sepe di questo musical è lontano da quei suoi lavori sperimentali degli anni '70 (Accademia Ackermann, Le tre sorelle di Cechov etc...) in quella sua sede romana che era La Comunità a Trastevere e si riesce ad individuare la sua creatività immaginifica quando accosta le vicende di Jekyll a quelle di Jack lo squartatore o quando rievoca nei primi giorni di agosto del 1888 il successo dell'attore Richard Mansfield sul palcoscenico del Lyceum di Londra in una trasposizione teatrale del racconto di Stevenson. Non c'è qui il personaggio di Jekyll e il suo doppio Hyde. Lo si individua in quei tanti personaggi danzanti, ora avvolti da luci e drappi trasparenti color indaco, ora quando tra quattro lampioni tutti si denudano al ritmo delle musiche originali di Davide Mastrogiovanni. Applausi finali con guanti di velluto
Gigi Giacobbe