Lorenzo Marone in
Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato
Racconto inedito scritto e interpretato da Lorenzo Marone
Accompagnamento musicale: Davide D’Alò
Napoli – Nuovo Teatro San Carluccio 9-10 marzo 2024
Per Lorenzo Marone, l’appuntamento con il teatro era annunciato. Già con Novanta: una gustosa raccolta di racconti dedicati ad alcune caratteristiche della vita quotidiana a Napoli ispirati, per affinità, alla Smorfia, Marone ha sempre mostrato di essere un provetto autore teatrale. Il bello delle sue storie è quello di trovarsi di fronte a situazioni dove si agisce direttamente. I trascorsi dei personaggi emergono subito da un particolare che, senza bisogno di lunghe descrizioni, ne definiscono il carattere. Questa immediatezza è tipica di una scrittura che al teatro si ispira. Così come lo è la capacità di rappresentare la realtà cogliendone i problemi sottesi che ancora non sono emersi e che Marone racconta senza cedere a moralismi o al vizio della facile retorica del politically correct. Aiutato, in questo, dalla sua ironia: un umorismo che ricorda, vagamente, quello di Ennio Flaiano ma senza avere il cinismo dello scrittore pescarese. L’umorismo di Marone è amichevole, goliardico ma non meno severo, preciso e puntuale. Anzi, forse lo è ancor di più rispetto a quello di Flaiano perché la frecciatina, la battuta, l’evidenza d’una certa incongruenza di qualche nostro comportamento giungono inattesi e, quindi, l’intento dell’ironia: stigmatizzare le ipocrisie (bonarie o malevole) del nostro vivere e i nostri timori si realizza con più precisione ed efficacia. Caratteristiche, queste, che Marone ha portato con grande efficacia e misura nel suo reading teatrale Generazione X. Monologo semiserio di un cinquantenne impreparato in scena al Teatro San Carluccio di Napoli. È risaputo che, di generazione in generazione, i cambiamenti diventano più evidenti e avvengono a velocità via via maggiori. Ma non è questo ciò che a Marone interessa raccontare. Così come non gli interessa chiarire la distinzione e fra i boomer (i nati subito dopo la Seconda guerra mondiale), la generazione X (che comprende i nati fra i 70 e gli 80 del Novecento) e i millenials (i nati fra gli 80 del Novecento e l’inizio del nuovo millennio). A Marone interessa scardinare lo stereotipo della vita umana divisa per categorie posticce, vista per lo più come un graduale ed inevitabile venire meno di opportunità, di sogni e progetti, capacità di rinnovarsi e reinventarsi di continuo. Attraverso una carrellata di limiti e pregi che generazioni giovani e più anziane a confronto si trovano a dover affrontare (uguali nelle dinamiche, ma diverse nelle singolarità secondo i decenni), Marone ci invita a vivere: serenamente ma consapevolmente, imparando ad aggirare, con intelligenza, i limiti che gli anni un po’ meschinamente ci presentano all’improvviso. Con una lettura dallo stile pacato, intimo, senza eccessi nella voce ma il tutto imperniato su un bel ritmo recitativo, Lorenzo Marone ha creato un’atmosfera intima di divertita e intelligente condivisione. Una sensazione che il raffinato e puntuale accompagnamento musicale di Davide D’Alò ha contribuito ad evidenziare con elegante delicatezza. Pierluigi Pietricola