di Pino Petruzzelli
Regia: Pino Petruzzelli
Interpreti: Pino Petruzzelli, Radiodervish (Nabil Salameh, Michele Lobaccaro, Alessandro Pipino)
Produzione: Teatro Stabile di Genova
Genova, Teatro Duse, dal 23 al 28 gennaio
L'umanità curiosa e aperta di Pino Petruzzelli, il suo viaggio interiore ed esteriore alla ricerca di storie così simili eppure così diverse rispetto a quelle sinora narrate ha portato ancora una volta l'autore e attore genovese a portare in scena uno spettacolo di grande valore. Le esperienze raccolte nelle tappe del suo viaggio attraverso un Mediterraneo ricco di sfumature ed espressioni compone in scena un emozionante mosaico in cui le tessere sono i volti, le parole e il gergo di un popolo che risalta quasi fosse un'unica etnia i cui tratti Petruzzelli scopre volta a volta. L'omaggio al Breviario mediterraneo di Predrag Matvejevic è evidente. Petruzzelli con voce e gesti appropriati evoca, ricorda, personalizza le esperienze del viaggio compiuto, incarnando l'immagine di un Ulisse che racconta e commuove la cronaca del suo vissuto in terre lontane. Allo stesso modo è avvinto, commosso e incuriosito dalle suo stesse cronache. Le diverse tessere del mosaico di Mediterraneo, che hanno sapori e gerghi campani e pugliesi, jugoslavi e greci, israeliani, palestinesi e marocchini, sono portate in scena con grande sapienza da Petruzzelli e i Radiodervish, trio musicale di cantautorato mediterraneo. La musica svolge nello spettacolo non la funzione di semplice accompagnamento ma assume il ruolo che fu del coro greco, reiterando e completando ciò che la voce ha appena detto. Il canto di Nabil Salameh e l'ensemble degli strumenti esprime il sentimento con la sottigliezza e la forza di un personaggio in scena dialogando e confrontandosi con la figura dell'attore principale. Grazie all'interpretazione impeccabile di Petruzzelli, che firma anche una regia che bilancia dinamismo fisico e statica riflessione, dramma e comicità, Mediterraneo rimarca un processo di crescita attoriale e artistica di un attore capace di migliorare i convincenti risultati raggiunti in precedenza. Così come concepito da Pino Petruzzelli, il teatro non ha l'ambizione di dare risposte, ma invita alla curiosità e all'esercizio di uno sguardo altro su un mondo esterno arricchito dalla diversità e non impoverito dalla paura. La bellezza, la civiltà e il dialogo sono così gli argomenti chiave di uno spettacolo intimo e sincero prima ancora che civile: un'offerta ed una condivisone che sono la prima lezione del popolo del mare nostrum cantato da Pino Petruzzelli.
Gabriele Benelli