di Claudio Tolcachir
regista: Claudio Tolcachir
con Santi Marín, Lautaro Perotti
produzione: Jonathan Zak, Maxime Seuge, Complejo Teatral di Buenos Aires
in scena al teatro Sannazaro, Napoli dal 14 al 16 aprile 2023
Spiazzante, struggente, poetico, divertente e, soprattutto, attuale: questo in estrema sintesi è Próximo scritto e diretto da Claudio Tolcachir con Santi Marín e Lautaro Perotti. Lo spettacolo riproduce uno spaccato di quello che la tecnologia può fare nei rapporti tra esseri umani. Due ragazzi si conoscono su una chat e cominciano una relazione a distanza trovandosi in due paesi diversi. Una relazione priva di qualsiasi contatto fisico, potrebbe essere un diversivo, un modo per passare il tempo, ma poco a poco diventa l’assoluto, il tutto.
Próximo nasce dal momento in cui la comunicazione si interrompe, la falsa sensazione di occupare lo stesso spazio si spezza e la solitudine inonda tutto.
L'esperienza di essere lontani da tutto, di vivere le emozioni più intense senza un corpo presente.
I due ragazzi, uno attore impegnato in una serie televisiva di successo e l’altro suo fan, sono lontani ed ovviamente sul palco recitano l’uno al fianco all’altro; la magia risiede nella capacità di Tolcachir di stringere con lo spettatore una specie di intesa, quasi un patto, per cui in pochi minuti la vicinanza dettata dal palco scompare e diventa una lontananza quasi reale. Il regista poteva inscenare la lontananza in tanti modi eppure ha scelto di tenere i due protagonisti vicini, impegnati al telefono e al pc in lunghissime telefonate e videochiamate. Sono i momenti in comune, la loro routine, che pian piano prende il sopravvento su tutto il resto. Diventano l’uno il sostegno dell’altro perché nella vita ‘reale’ non riescono a percepire la bellezza e la completezza che la loro relazione riesce a regalare loro.
I due uomini sono profondamente diversi, ma in questa relazione cambiano l’uno con l’altro, crescono. Pablo fin dall’inizio sembra più preso dalla storia, è lui, infatti, che sente la necessità di sapere com’ è l’odore del suo amico, com’ è la sua casa.
Elian, inizialmente, resiste, non si lascia andare completamente, ma l’arresto del padre lo rende vulnerabile ed è in questo momento che dice: “ho bisogno di te”, spiazzando lo spettatore.
Per alleggerire i moneti più difficili Tolcachir ricorre a battute divertenti, molto ben dosate, che rendono ancora più solido il testo.
Non solo la scrittura e la regia sono magistrali ma l’interpretazione di due attori è di eccellente livello, piena di sfumature, di cambi d’intenzioni, di umori.
La difficoltà di non guardarsi mai in scena è superata brillantemente dai due attori che non cedono mai, neppure per un attimo alla tentazione di scambiarsi uno sguardo.
Indagare l’uomo e le sue relazioni non è qualcosa di nuovo, ma farlo così è di sicuro una cosa utile oltre che molto bella. Le nostre paure, le nostre emozioni, la vacuità di certe relazioni rappresentate così appaiono ancora più amplificate. Se togliamo la possibilità di stringerci, di annusarci, di viverci, cosa resta? Un mondo, tutto da esplorare.
Il finale è un’invenzione fantastica che fa scoppiare il pubblico in applausi senza fine.
Roberta D’Agostino