Saggio | Spettacolo del Laboratorio Pilota del Piero Gabrielli
di Roberto Gandini e Roberto Scarpetti
regia Roberto Gandini
con Giordano Arista, Giorgia Aversa, Maura Ceccarelli,
Flavio Corradini, Alessandro Giorgi, Alexia Giulioli, Samuel Kowalik,
Edoardo Maria Lombardo, Alessio Mazzocchi, Andra Maria Murgu,
Aurora Orazi, Martina Ottaviani, Sofia Piperissa, Fabio Piperno,
Anna Prinzivalli, Edoardo Ricotta, Marcello Selvatino, Elena Sili, Livia Spagnoli, Elisabetta Tarantini
musica Andrea Filippucci e Luigi Gramegna
eseguita dal vivo da Luigi Gramegna
Roma – Teatro Argentina 9 giugno 2024
Sulle rive del Tevere, in zona Testaccio, presso una comunità di ragazzi che hanno deciso di vivere insieme con loro regole differenti rispetto a quelle della società, arriva una ragazza dall’aspetto diverso: veste abiti eleganti, ha modi di fare raffinati, parla un linguaggio colto e meno spontaneo. È lì per puro caso, perché uno dei ragazzi di questa comunità l’ha salvata portandola a riva quando l’ha vista dentro il fiume. Troppe le differenze, sia di provenienza che di atteggiamento. Dunque, che fare: accoglierla nella comunità oppure farla andar via, lasciandola al suo destino? Una decisione da prendere democraticamente. Per pochissimi voti a favore, si decide di accoglierla nella comunità. Si scoprirà, poi, che questa ragazza è una pariolina, figlia di un’importante imprenditrice cinica e concentrata solo sul suo lavoro, e che con la figlia non ha rapporti: nessun dialogo, niente confidenze: nulla di tutto ciò. Letizia, così si chiama la ragazza, stanca di questa situazione, preferisce stare con i giovani della comunità appena incontrati piuttosto che tornare alla sua vecchia vita. La madre, ovviamente, vuole ritrovare la figlia scomparsa. Anche per affetto, chiaramente, ma più che altro per avere, da questa occasione, qualche attimo in più di notorietà. I media iniziano così a interessarsi alla vicenda. Insieme con i media anche le forze dell’ordine. I ragazzi della comunità, di punto in bianco, si trovano al centro di un interesse mai avuto prima. Approfittano della situazione per chiedere alle autorità la creazione di un parco naturale, che da Testaccio deve arrivare sino a Fiumicino, altrimenti minacciano di creare un blackout prolungato che metterà in ginocchio tutta Roma. Riusciranno nel loro intento? E Letizia tornerà alla vita di prima, o cambierà radicalmente esistenza? Questa, in breve, la storia di Scappati di casa, messo in scena dal Laboratorio Pilota del Piero Gabrielli, all’Argentina di Roma, per la regia di Roberto Gandini che, insieme con Roberto Scarpetti è anche autore del testo. Uno spettacolo delizioso, molto ironico, vivace, con un ritmo rapido e incalzante. Notevole è risultato essere l’equilibrio della drammaturgia: articolata in una serie di quadri ben legati gli uni agli altri, scritti privilegiando l’essenzialità delle situazioni senza far venir meno lo spessore psicologico dei personaggi. Da un punto di vista interpretativo, l’intera compagnia degli attori – tutti giovanissimi – si è dimostrata di una bravura e di una passionalità eccezionali. Ognuno dei ragazzi ha interpretato il proprio ruolo con grazia, simpatia, ironia, mostrando ottima padronanza nel tono della voce e nel ritmo col quale hanno dato vita a battute e situazioni. Un insieme di caratteristiche espressive che, oggi come oggi, è difficile trovare così ben equilibrate anche in alcuni comprovati professionisti del palcoscenico. Ciò che fa ben sperare per il futuro del teatro. A patto che giovani così talentuosi abbiano il loro giusto e meritato spazio. Pierluigi Pietricola