di Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli
Regia di Marco Lorenzi
Con:
Vanni De Luca: Nemo
Andrea Germani: Edi
Romina Colbasso: dott.ssa Martha Bernard
Visual concept e luci: Eleonora Diana
Musiche di Giorgio Tedesco
Aiuto regia: Yuri D’Agostino
Trieste, Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Sala Bartoli dal 21 novembre al 1 dicembre 2019
"Valzer per un mentalista" è stato presentato in debutto assoluto al teatro Rossetti di Trieste
Lo spettacolo si apre in proscenio, dove un presentatore di inizio novecento introduce i suoi fenomeni da baraccone, esseri che meravigliano e stupiscono, tra i quali il personaggio che sarà il protagonista principale della pièce. Ambientato a Trieste nel 1919, questo testo mostra un giovane completamente privo di memoria, che viene rinchiuso nell’ospedale psichiatrico della città. Questo paziente non ricorda neppure la sua identità, così gli viene assegnato come nome Nemo. Tuttavia Nemo non riesce a far riposare il suo cervello iperattivo. Viene preso in cura dalla dottoressa Martha Bernard, che applica al suo caso le tecniche ancora sperimentali della psicanalisi. Altro personaggio è il paziente con cui Nemo condivide la stanza, Edi, aggressivo e violento, che cerca di fargli perdere ogni speranza di guarigione, e che solo alla fine si rivelerà essere una proiezione di Nemo. Poco a poco Nemo riacquista la memoria e con essa il controllo delle sue straordinarie doti mnemoniche, che da una parte gli consentono di andare oltre i propri limiti, dall’altra lo mantengono sempre al limite dell’equilibrio mentale.
Gli attori Vanni De Luca, Andrea Germani e Romina Colbasso ci inducono a chiederci che cosa sia davvero importante, se la semplicità, l’immediatezza, o l’approfondimento esasperato di una ricerca che non può avere fine. Le abilità mnemoniche di Vanni De Luca sono reali e per questo sorprendenti. Il testo di Davide Calabrese e Fabio Vagnarelli tiene col fiato sospeso la sala per tutta la durata della rappresentazione. L’interpretazione di Romina Colbasso e Andrea Germani, giovani attori della Compagnia Stabile del Rossetti, trasmette con grande vivezza tutto il travaglio e il tormento dell’interazione con una patologia psichica così particolare. Le parti sono ben delineate e complementari, la recitazione è sostenuta da una marcata fisicità. La sceneggiatura ci porta all’interno di una stanza di manicomio certo angosciante, ma è arricchita ed alleggerita dalla proiezione di immagini, dall’apparire improvviso di figure umane con teste animali e da una colonna sonora ben calibrata. Il pubblico è chiamato ad interagire. Il regista spiega che “lo spettacolo è un affascinante crossing fra prosa e magia”. Vanni De Luca scrive alla rovescia, ripete serie infinite di numeri casuali, risolve enigmi matematici, conosce ogni singola posizione delle 101.698 parole della Divina Commedia, risolve il cubo di Rubik, tutto contemporaneamente, e a fine spettacolo coinvolge il pubblico in una prova in diretta delle sue stupefacenti abilità.
Originale ed innovativa, questa pièce mostra un approccio diverso dal solito alla rappresentazione della malattia psichica. E’ avvincente e ricorda che la realtà è sempre più complessa di quanto sembri, che nel cervello umano nulla è dato per certo.
Giulia Clai