Performance
Compagnia Motus
Protagonisti Ilaria Fratantuono, Mattia Solano
Musiche di Antonio Vivaldi, Ludwig van Beethoven, Fryderyk Chopin, Johan Sebastian Bach
Coreografia di Martina Agricoli, Simona Cieri
Concept Rosanna Cieri
Ripresa video Raffaele Domenichini, Gino Massari
Direzione della fotografia Riccardo Domenichini (MovimentHD)
Regia Rosanna e Simona Cieri
ALFIERI TV 26 marzo 2021
Le arti neglette, cioè quanti se ne occupano con varie professionalità, collaborando riescono a superare questo momento così penoso per la cultura, ed i risultati meritano un deciso apprezzamento estetico, oltre a sollevarci lo spirito. Privati dell’empatia tra artisti e pubblico, abbiamo visto talvolta delle operazioni interessanti, come quella di Martone all’Opera di Roma, che ci hanno restituito la vivacità di opere sulle quali sembrava già tutto scritto (anche se i cantanti non sono in genere entusiasti dello sforzo tecnico al quale sono sottoposti).
Ma in questo caso il miracolo è che protagonisti non sono i potenti mezzi RAI, solo un piccolo paese della campagna senese, Castelnuovo Berardenga, il suo teatro, una ricca e preziosa Pinacoteca nazionale del capoluogo, una compagnia di danza della stessa città, e tanta tanta bellezza. Matteo Marsan, direttore del Teatro Comunale Vittorio Alfieri, precisa che le iniziative promosse “non intendono scimmiottare un teatro che presuppone la presenza del pubblico”: quel tipo di spettacolo che deve tornare presto, per il quale tutto il nostro paese è ricco di spazi appositamente creati da molti secoli e non a caso creati dai nostri antenati. Qualcuno ha deciso di negarceli, e ormai la stagione è finita senza nemmeno cominciare, allora si è indirizzata la creatività non solo verso un prodotto adatto al tipo di fruizione possibile, ma si è inventato qualcosa che proprio in teatro non si potrebbe fare, come una performance di danza in una pinacoteca. Tra le molte iniziative proposte per grandi e piccini, questa idea della compagnia Motus ci è sembrata davvero splendida, e non è forse un caso che un balletto ispirato all’arte veda nel comune di Castelnuovo come assessore alla cultura una giovane donna, Annalisa Giovani, che è anche alle dipendenze della Pinacoteca senese. Perché anche la Pinacoteca senese è chiusa da novembre, e nessuno più ha potuto godere della più importante raccolta di fondi oro e non solo ospitata nei palazzi Buonsignori e Brigidi, a due passi dal Duomo, non tanto gettonata dal turismo di massa ma apprezzata ed amata proprio da cittadini e studiosi che qui tornano periodicamente per contemplare ciò che gli appartiene.
Sulle ali delle musiche di Vivaldi, Beethoven, Chopin, Bach volano un giovane uomo e una giovane donna, lei drappeggiata come da tradizione accademica, ora di bianco vestita ora d’oro, come l’angelo annunziante in legno dipinto da Jacopo della Quercia, di sovrumana intensità, o blu di lapislazzulo come suggerisce la Deposizione del Sodoma; lui drammatico nella somiglianza coi crocifissi sofferenti che chiudono la performance, tra l’altro quanto mai suggestiva in questo tempo pre-pasquale.” L’intera narrazione” poi, come sottolinea Simona Cieri, “ha come filo conduttore il cibo, per far capire allo spettatore che l’arte è un nutrimento per la mente, importante quanto il cibo per il corpo, ed è fondamentale per superare questo momento difficile”. E ti accorgi per la prima volta, nei cartoni che Domenico Beccafumi aveva preparato per il pavimento del Duomo, di come quei suoi nudi si muovono come se danzassero.
Chissà cosa ne penserebbe, se potesse vedere questa creazione, Hisham Matar, lo scrittore premio Pulitzer che ha lasciato nel suo “Un punto di approdo” tutto l’amore per quest’arte, che così eterea spirituale ti stacca i piedi da terra, ti fa volare.
Annamaria Pellegrini