LOUIS LORTIE pianoforte
QUARTETTO ADORNO
Edoardo Zosi violino Liù Pellicciari violino Benedetta Bucci viola Stefano Cerrato violoncello
Giuseppe MARTUCCI
Quintetto per archi in do maggiore op. 45
Ermanno WOLF-FERRARI
Quintetto per pianoforte e archi in re bemolle maggiore op. 6
Siena Chiesa di Sant’Agostino 28 aprile 2023
Un incontro felice, quello tra il pianista Louis Lortie, che vanta una carriera trentennale mondiale, ed il giovane quartetto Adorno, debitore del suo nome al filosofo che definì la musica da camera “una chiave di salvezza per perpetuare un vero rapporto umano”. L’incontro ebbe luogo a Bruxelles, presso la Chapelle Musicale Reine Elisabeth di Bruxelles, della quale Lortie è Master in residence e dove gli Adorno conseguirono il premio “Una vita per la musica giovani”. Solo loro potevano regalarci un concerto così organico, così eccentrico nelle scelte rispetto ai nomi più consueti. Una scoperta e una gioia anche per il pubblico dei melomani, quella dei due quintetti, una felice riscoperta.
Entrambi lontani dal gusto del loro tempo, Martucci e Wolf – Ferrari, italianissimi nel gusto compositivo, entrambi attratti dalla musicalità germanica. Martucci campano, vissuto in epoca tardo romantica, meraviglioso pianista e compositore, lontano dal melodramma che all’epoca spadroneggiava in ogni classe sociale, vince a vent’anni il premio della milanese Società del Quartetto con questo quintetto, et pour cause: un mare di musica che ti coinvolge, e la cosa più naturale da fare è tuffarsi e lasciarsi portare. Wolf-Ferrari, come dice il suo nome vissuto tra le due culture, che in vita vedrà dissolversi l’impero austro-ungarico e le due guerre mondiali, semplicemente vive nel suo mondo di note astraendosi dal contingente, ed anche nella sua produzione di teatro musicale si terrà lontano dal verismo, così come dalle nuove ricerche musicali. Questo quintetto da’ modo al tocco di Louis Lortie di accogliere il pubblico nel suo mondo colto e raffinato col primo movimento “tranquillo ed espressivo”, per poi dare agio ai musicisti di esprimersi nella Canzone, nel Capriccio, e nel Finale, Sostenuto molto. Per quanti vorranno scoprire i due musicisti, sarà facile cogliere le sonorità a cui ci ha abituati il cinema della Hollywood del primo novecento ed oltre, che a queste espressività ha attinto a piene mani.
Annamaria Pellegrini