di Giuseppe Verdi
Regia: Alex Ollé
Direttore musicale: Carlo Rizzi
Conte di Luna: Étienne Depuis
Leonora: Anna Pirozzi
Azucena: Judit KUTASI
Manrico: YUSIF Eyvazov
Ferrando: Roberto Tagliavini
Inès: Marie Lesieur
Ruiz: Samy Camps
Opera de Paris, Bastille Dal 24 gennaio al 17 febbraio 2023
Il meno che si possa dire è che questo Trovatore parigino è stato un grande evento: 9 serate a teatro sempre pieno per 25 mila spettatori paganti. Quella dell’8 febbraio è stata una serata trionfale: 13 minuti di applausi a scena aperta, ed interminabile ovazione finale, con 5 richiami. Applausi meritati, i cantanti sono stati straordinari: il tenore azerbaigiano nei panni di Manrico non ha sbagliato una doppia, dizione chiara, perfetta, voce compatta, potente, presenza prestante e portamento generoso.
Anna Pirozzi è Lenora. Soprano belliniano per il personaggio più belliniano di Verdi, voce morbida, ampia, in perfetta sintonia nei duetti con Manrico e assolutamente padrona della scena lungo tutti i 4 atti. Che dire poi del conte di Luna del baritono francese Étienne Dupuis? Melodioso e suadente, presenza scenica agile e inquietante, voce calibrata sui sentimenti torbidi e smisurati che lo animano. La mezzosoprano Judith Kutasi, rumena, è la zingara Azucena, intensa, sofferta ancor più forse di Lenora. Meno convincente, ahimè, è la regia del catalano Alex Ollé. Qui occorre dire che, come tutti sanno, il libretto del Trovatore era abborracciato, caotico, poco convincente. Collocando cervelloticamente l’azione nella prima guerra mondiale e riempiendo la scena di soldati sempre di corsa, fucili, maschere antigas e altre armi varie, Ollé aggiunge caos al caos. L’opera è comunque salva, riscattata dal caos del libretto di Cammarana dalla musica di Verdi, e dal disordine concitato di Ollé dalle splendide voci dei cantanti.
Attilio Moro