di William Gibson
adattamento e regia Emanuela Giordano
con Mascia Musy
e Fabrizio Coniglio, Anna Mallamaci, Laura Nardi
scene e luci Angelo Linzalata
costumi Emanuela Giordano
musiche Carmine Iuvone e Tommaso Di Giulio
produzione Teatro Franco Parenti per Associazione Lega del Filo d’Oro
Milano, Teatro Franco Parenti dal 10 al 22 maggio 2022
Chi scrive scopre questo spettacolo nei primi anni Ottanta, guardando un anime giapponese: una serie a cartoni animati, che ha come protagonista una ragazzina (del filone assai popolare nel Sol Levante delle fanciulle derelitte e sfortunate, in cerca di felicità) con un grande sogno nel cuore: diventare un’attrice. Ebbene, Maya (questo il nome della giovane) studia e lavora sodo per perseguire lo scopo, si misura con ruoli di difficoltà variabile. Tra le prove più segnanti e difficili vi è il personaggio di una bambina sordo-cieca: Hellen Keller. L’opera teatrale si intitola, ovviamente, Anna dei Miracoli. Tutta questa parentesi autobiografica, solo per spiegare quanto il dramma dello statunitense William Gibson fosse popolare già quarant’anni fa, al punto da ispirare cartoni animati in Giappone; e il trasporto, più che comprensibile, col quale il pubblico oggi si ritrova al Teatro Franco Parenti, per assistere alla versione adattata e diretta da Emanuela Giordano, con Mascia Musy nel ruolo dell’educatrice Anna.
Così come per l’eroina nipponica Maya, anche per Anna Mallamaci vestire i panni di Hellen Keller è certamente una sfida: Hellen è un personaggio vero e non inventato; scrittrice, attivista e insegnante statunitense, sordo-cieca dall’età di 19 mesi, alla cui storia esemplare prima un romanzo, poi un’opera teatrale e infine una serie di film (tra cui The Miracle Worker, del 1962, diretto da Arthur Penn) sono stati dedicati. Dunque, portarla sulla scena è una responsabilità civile, oltre che un cimento artistico.
La trama è universalmente nota: anche nella versione adattata e diretta dalla Giordano, lo spettacolo indaga le drammatiche dinamiche familiari che l’arrivo di un figlio “diverso” può innescare: frustrazione, negazione, rabbia, incomprensione e, soprattutto, uno schiacciante senso di impotenza. L’impossibilità di comunicare. Nella famiglia Keller – dove il papà sembra deciso ad allontanare la “problematica” Hellen (anche per tutelare il figlio minore, ancora in fasce), mentre la mamma si ostina a credere in un miracolo tale da guarire la sua primogenita – arriva l’insegnante Anne Sullivan. Con una storia di semi cecità e di abbandono alle spalle, che determinano il suo assai duro e irruento carattere, Anne riuscirà a insegnare a Hellen a dare un nome alle cose; a chiedere, a chiamare, a scoprire con curiosità l’infinito patrimonio del linguaggio; a non farsi trattare da bestiolina selvatica. Bravissimi in scena anche i genitori, Fabrizio Coniglio e Laura Nardi, emozionanti nel mostrare - nella sua tragicità - il senso di abbandono e sconforto, il conflitto interiore che attraversa un padre e una madre alle prese con la malattia del figlio. E quella speranza che non può morire mai!
Il progetto Anna dei Miracoli, ospitato dal Teatro Parenti, nasce anche grazie all’impegno e al coinvolgimento di Paola Severini Melograni, giornalista e direttrice dell’Agenzia Angelipress, che da anni si occupa di comunicazione sociale e di tematiche di solidarietà su diversi fronti.
Giovanni Luca Montanino