di Luciano De Crescenzo
adattamento teatrale di Geppy Gleijeses
con Geppy Gleijeses, Marisa Laurito, Benedetto Casillo
con Antonella Cioli, Gigi De Luca, Vittorio Ciorcalo e Gianluca Ferrato (Cazzaniga)
e con Ludovica Turrini, Gregorio De Paola, Agostino Pannone, Walter Cerrotta, Brunella De Feudis
Regia Geppy Gleijeses
Scene Roberto Crea
Costumi Gabriella Campagna
luci Luigi Ascione
Musiche Claudio Mattone
produzione Gittiesse Artisti Riuniti & Best Live
Teatro Comunale Grandinetti – Lamezia Terme 4 novembre 2021 – Stagione Teatrale AMA Calabria
Permettete un pensiero poetico?
Questa è uno dei passaggi più celebri di Così Parlò Bellavista, libro e film scritti da Luciano De Crescenzo ora adattamento teatrale di Geppy Gleijeses.
Luciano De Crescenzo era un autore talmente amato che alcuni conoscono le battute e le scene più famose: ma il suo più grande merito fu quello di portare la filosofia al pubblico nel modo più immediato e comprensibile possibile, unendola e intingendola nel sostrato culturale di Napoli, che con la sua vitalità ben si prestava ad una declinazione filosofica di uno stile di vita.
Probabilmente è per questo che i libri di De Crescenzo, e soprattutto il personaggio di Bellavista e tutto quello che ruota intorno a lui, fanno ormai parte del DNA della gente e della comicità meridionale.
Lo spettacolo mette in scena la stessa simpatia dell’adattamento cinematografico senza incorrere in noiosi buchi, grazie anche a cambi scena a vista che si mescolano armoniosamente con l’intero racconto. Una scenografia maestosa che riproduce il Palazzo dello Spagnolo e la sua corte dove avvengono con giochi di luce simile ad una suddivisione in piani, tutto il racconto.
Solo la parte del mercato rompe la quarta parete e diventa un tutt’uno con il pubblico, estasiato e piacevolmente coinvolto dalla storia del cavallino rosso.
Già dalle primissime battute con il tavolo dei pomodori si riesce ad entrare in un clima gioioso e pieno di calore, e gli attori riescono ad ogni movimento a fare entrare lo spettatore nelle trame familiari dei personaggi messi in scena: Marisa Laurito, in questo senso, è la portabandiera di quel pensiero gioioso che porta a proprio vessillo la sacralità delle tradizioni familiari, dissacrate però da un umorismo sottile e intelligente.
Una regia che porta in scena grandi talenti come lo stesso Geppy Gleijeses nei panni di un Bellavista carismatico anche se fin troppo debitore del personaggio originario, che sullo schermo aveva le fattezze proprio di De Crescenzo. Così come tutti gli altri interpreti, tutti bravi e tutti funzionali, che ricalcano con precisione millimetrica quelli del film, echeggiandone l’inflessione lessicale e le movenze.
È certo che però il De Crescenzo pensiero svetta ed è ancora capace di far sorridere e far riflettere con parole dirette e semplici ed immagini vivissime.
Nord e Sud stesi su un filo come panni appena lavati si uniscono nei pensieri poetici di Giggino e nelle lezioni di filosofia del professore mettendo in scena amore, amicizia e problemi che accomunano le famiglie di ogni dove rompendo stereotipi: che si ricongiungono alla fine alla luce di due candeline e un panettone consumato in un ascensore bloccato fra due piani.
Valentina Arichetta