scritto e diretto da Gerri Cucinotta e Davide Miccione
Interprete: Gerri Cucinotta
Scenografia: Daniela Cornelio
Produzione: Castello di Sancio
Spazio Lilla ARB Messina 1 e 2 aprile 2023
Come non pensare a Kafka con quel titolo riguardante le blatte, note pure come scarafaggi? Qui però Gerri Cucinotta dinoccolato e convincente protagonista del monologo Il dio delle blatte, scritto insieme a Davide Miccione e andato in scena, con la regia di entrambi, nell’accogliente Spazio Lilla di Messina (ricavato da un ampio appartamento di Davide Liotta a due passi dal Teatro Vittorio Emanuele) non si chiama Gregor Samsa e nei 55 minuti d’uno accalappiante spettacolo non si metamorfizza in quell’insetto schifoso. Piuttosto fotografa, anche in maniera divertente e surreale, come vive un quarantenne di oggi in una realtà completamente stravolta da computer, virus, guerre e crisi economiche. Identificandosi Cucinotta in un individuo razionale che cerca una casa confortevole dove poter vivere come piace a lui, senza che manchi un televisore, starsene in compagnia dei suoi fumetti e dei suoi innumerevoli dvd, farsi una scopatina quando capita perché oggi avere rapporti stabili è sempre più problematico, entrare quasi nei panni di quel cavaliere nero (personaggio celebrato in una storiella di Gigi Proietti) senza che nessuno gli scassi il c….- Lamentando Cucinotta come la vita si complichi sempre più, obbedendo ai rituali della spesa ai supermercati, alla spazzatura che devi differenziare, l’Imu, l’idraulico, le riunioni di condominio, al punto che è diventato quasi impossibile farsi una spaghettata con gli amici, preferendo ordinare delle pizze di vari gusti e chiudere così le serate. Gli unici amici di cui si fida sono un tale che soffre di celiachia, il barbiere che conosce ogni centimetro della sua faccia, mentre soffre la presenza del gommista che gli consiglia di eliminare i dvd scaricando musica e ogni cosa da Internet. Intanto, con il brano musicale Cemento armato de Le Orme, i cartoni delle pizze diventano delle pile di varie altezze, che troveremo nella scena che segue, subito dopo un breve buio, ritrovando Cucinotta vestito casual, quasi un Elliot Gould del film del 1970 di Richard Rush, L’impossibilità di essere normale, spaparanzato su una poltrona accanto a lattine, bottiglie e contenitori plastificati di insetticidi. Utili quest’ultimi per cercare di sterminare le blatte che proliferano in vari punti della nuova casa, in particolare in bagno e in cucina. La sua attuale fiamma, conosciuta davanti ad un monitor, gli dice che la nuova dimora è buia: apprezzamento che lui non accetta, chiedendole di botto se è felice, senza avere una risposta, chiudendo la partita con la frase ad effetto, che oggi “parlarsi davvero è diventata la vera pornografia”. Adesso è lì nostro eroe solitario, badando a sistemare zanzariere agli infissi, eliminare le cimici che si sono fatte avanti, studiando in particolare la vita delle blatte e i loro comportamenti, senza accennare che questi insetti resistono a dosi molto elevate di radiazioni, sopravvivendo pure alle bombe atomiche. E dunque mentre noi umani creiamo mondi, riempiamo di cibo le nostre case, chiudendoci dentro, loro escono fuori dalle loro tane e usufruiscono della nostra azione. “Noi abbiamo i maiali, i cani le galline che lavorano al nostro servizio. Loro hanno gli uomini…per capirle dobbiamo metterci alla loro altezza e quando arriverà il momento, il dio delle blatte, mostrerà maggiore compassione”.
Gigi Giacobbe