di Kepler-452
regia di Nicola Borghesi
drammaturgia di Riccardo Tabilio
con Nicola Borghesi,
ideazione tecnica Andrea Bovaia
coordinamento Roberta Gabriele
con il contributo di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
con il sostegno di L’Arboreto – Teatro Dimora, La Corte Ospitale: Centro di Residenza Emilia-Romagna e Agorà/Unione Reno Galliera,
Teatro Filodrammatici, Piacenza, L’altra scena Festival, 10 ottobre 2023
Gli altri siamo noi, nuovissimi mostri che nella folla, sorretti dal gruppo tiriamo fuori la nostra rabbia, risposta a un senso strisciante di impotenza che ci circonda e ci opprime. Gli altri sono i leoni da tastiera, gli altri sono quelli che lanciano insulti e improperi contro gli immigrati, contro le donne che con il loro fare ammiccante se la cercano, sono sempre gli altri, noi mai a tenere comportamenti e frequentare pensieri mostruosi. Nicola Borghesi, insieme a Riccardo Tabilio, ci racconta che forse non è così e parte dalla sua esperienza personale, parte da un fatto di cronaca e dalla curiosità di andare a conoscere gli altri. Tutto parte da un pizzaiolo di Lampedusa, Mario Lombardino, che viene colto in fragrante da tutti i mass media nell’insultare pesantemente, con epiteti incommentabili, il capitano Carola Rackete, mentre viene arrestata scendendo dalla sua nave da salvataggio Sea-Watch 3. È il giugno del 2019, Rackete aveva deciso di forzare la chiusura del porto di Lampedusa per attraccare; a bordo aveva 42 migranti stremati. Nicola Borghesi cerca di capire il perché di quella violenza verbale: contatta Lombardino per capire chi è, e cosa l’ha spinto a unirsi agli altri per insultare Carola Rackete. Borghesi cerca il piazzaiolo su Facebook, organizza un incontro via Skype, determinato a conoscere che persona sia quella che sta dietro quegli insulti irripetibili. Si scopre che Mario Lombardino è stato abbandonato dal padre, ha vissuto con la madre a Lampedusa fino a quando non ha deciso di emigrare a Milano per cercare una vita migliore, un po’ come i 42 della nave di Rackete, fino al ritorno all’isola natale, con la nascita della figlia ma con l’ansia di riprovare a fuggire da quel luogo. E poi racconta l’abbandono della compagna e il risentimento dei genitori benestanti di lei. Sono tasselli di una vita che non giustificano (forse) ma spiegano. A dati di realtà si intrecciano gli interrogativi di Nicola Borghesi, la rabbia che gli monta in un pub per il non rispetto delle distanze di sicurezza in tempo di Covid, quella rabbia che lo stupisce e lo spaventa. Gli altri di Kepler 452 è un’indagine che alla ricostruzione dei fatti unisce la potenza dello stupore. Ciò che fa Borghesi è mettere in crisi queste certezze, scoprire che dietro gli insulti a Rackete non c’è un delinquente, ma una persona come tante. Ad andare in crisi sono le sicurezze e le maschere del politicamente corretto. Borghesi costruisce un lavoro che intrecciando l’indagine sul pizzaiolo di Lampedusa ed esperienze autobiografiche diventa specchio al nostro perbenismo di facciata e forse ci dice: il mostro che additiamo può albergare anche in noi. Kepler-452 con Gli altri mostra di saper entrare con ironia e poesia negli interrogativi del nostro presente, usando il teatro come una sorta di intensa, ma leggera seduta di analisi collettiva. Al termine dello spettacolo si torna a casa con qualche dubbio in più e certezza in meno. E solo questo vale la serata e l’applauso a Nicola Borghesi, ironico, tenero, sincero e capace di metterci in discussione. Nicola Arrigoni