di Eduardo De Filippo
spettacolo per attore cum figuris
da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia
regia Lello Serao
con Luca Saccoia, spazio scenico, maschere e pupazzi Tiziano Fario
manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia
formazione e coordinamento manovratori Irene Vecchia
luci Luigi Biondi e Giuseppe di Lorenzo, costumi Federica del Gaudio
musiche originali Luca Toller, realizzazione scene Ivan Gordiano Borrelli
assistente di scena Giorgia Lauro, assistente alla regia Emanuele Sacchetti
datore luci Paco Summonte, mastering Luigi Di Martino, fonica Mattia Santangelo
progetto grafico Salvatore Fiore, direttrice di produzione Hilenia De Falco
produzione Teatri Associati di Napoli/Teatro Area Nord e Interno 5
con il sostegno di Fondazione Eduardo De Filippo e Teatro Augusteo
al teatro Comunale, Casalmaggiore, 16 dicembre 2023
«Tommasi’, te piace ‘o Presebbio?», chiede Luca Cupiello sul letto di morte al figlio che risponde col nodo alla gola: «Sì». Quel letto in Natale in casa Cupiello, spettacolo per attore cum figuris diventa la mangiatoia in cui nasce Gesù e i componenti della famiglia Cupiello con tutti i loro screzi e litigi si trasformano essi stessi nei personaggi del presepe. È questa l’immagine conclusiva della messinscena, nata da un’idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia. Il testo di Eduardo diventa una partitura per immagini, pupazzi, un monologo affidato alla versatilità di Saccoia che è narratore e attore, incarna in voce ed emozione tutti i personaggi. Ma c’è di più. Ciò che va in scena è un rito, è il rito del presepe in cui Luca Cupiello si rifugia, per non vedere che in casa Cupiello l’armonia del Natale non porta pace, ma, alla fin fine, fa scoppiare i dissidi: la diffidenza di zio Pasqualino per il nipote Tommasino che gli ha venduto scarpe e cappotto, la decisione della figlia Ninuccia di lasciare don Nicolino per Vittorio e Concetta a porre rimedio alle ingenuità del marito Luca. Il testo di De Filippo c’è tutto e sta nella voce e corpo di Saccoia che dice e fa, muove, insieme a Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Angela Dionisia Severino, Irene Vecchia, le figure che nel primo atto sono evocate ed escono dal fondale come in certi libri pop up, in una sorta di delirio/racconto onirico. Nel secondo atto, intorno alla tavola della cena della Vigilia si disvelano, i conflitti e le figure mosse a vista diventano figure kantoriane con cui Luca Saccoia dialoga o a cui si presta come corpo in voce. Il terzo atto è l’atto in cui il presepe che con tanta cura Luca Cupiello ha preparato finisce col coincidere con la famiglia, in una delirante ricomposizione impossibile di un’armonia che si scioglie nella morte e nell’ascesa di un angelo che porta con sé il pupazzo di Luca Cupiello/Eduardo De Filippo. In Natale in casa Cupiello per attore solo cum figuris c’è sapienza e tecnica, arte e inventiva, c’è un poetico gioco di piani narrativi e iconici che si sovrappongono e incrociano chiedendo allo spettatore di farsi incantare dalla magia del presepe. »lla fine il sì di Tommasino è anche quello della platea che riconosce nel rito del presepe e in quella mangiatoia che è anche letto di morte lo scorrere della vita e il sogno di un luogo in cui ognuno col proprio ruolo e compito guarda alla vita che nasce e ri-nasce. Nicola Arrigoni