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PERFETTA - regia Mattia Torre

Geppi Cucciari in “Perfetta”, regia Mattia Torre Geppi Cucciari in “Perfetta”, regia Mattia Torre

di Mattia Torre
con Geppi Cucciari
costumi Antonio Marras
musiche originali Paolo Fresu
disegno luci Luca Barbati
regia Mattia Torre
produzione ITC2000
Schio (Vicenza), teatro Astra, 17 maggio 2022

www.Sipario.it, 18 maggio 2022

Una visione del femminile e del suo scandire il tempo indovinata, quanto meno (dicono le donne) molto vicino alla realtà, quella vista al teatro Astra di Schio, nel Vicentino, nella commedia scritta e diretta dallo stesso Torre prima di lasciarci, “Perfetta”, che già dal titolo ironizza su ciò che al genere maschile forse non arriva del tutto. Che poi è quella malinconia del vivere, del saper fronteggiare situazioni e accadimenti non certo inspiegabili né assurdi, solo la logica dell’essere nata donna. Un testo ironico, grottesco, quello di Mattia Torre e decisamente ben scritto, la bravura del compianto autore la conosciamo già dai tempi di “Boris” e più recentemente con il surreale “La linea verticale” visto in tv. Ironia, sarcasmo e profondità, uno scavo interiore nell'animo femminile visto con una certa malinconia, pungente, insomma una sorta di gusto al palato piacevole seppur talvolta mesto, questo “Perfetta”. Una sorta di disperazione è nel personaggio, che Mattia Torre sa descrivere così bene, e dirigere in ugual maniera. Un teatro, l’Astra di Schio, che riempie la sala e non fa fatica a tributare e a riconoscere l’indovinata, appunto, messa in scena, dedicando a Geppi Cucciari un affetto che si riserva a chi entusiasma sul serio. Ben sappiamo però che l’attrice parla al cuore delle donne ma lo fa tramite quel testo, quella scrittura, e di suo mette ciò che ha, solo un mezzo sorriso al termine dello spettacolo, nei ringraziamenti. Quel che conta però, e ritorniamo a parlare della vera essenza del testo è il finto rubicondo mondo rosa, che tale non è certamente, e lo sa chi vive sulla propria pelle. In questo specifico panorama, che narra di un mese e del suo scandire in quattro fasi settimanali del ciclo e del suo compimento, fino alla fase luteinica per dire, tutto può apparire un pretesto che comunque davvero lo è per entrare di diritto e dalla porta principale nel fantastico e visionario mondo della donna, del suo straordinario essere. Cucciari interpreta una venditrice di automobili, influenzata certamente dal fastidioso appuntamento mensile così propriamente suo, per una donna, ma anche, ovviamente, dalla sua quotidianità tutta da gestire. Deve aver avuto una bella intuizione Mattia Torre quella volta che scrisse questo copione, forse si può pensare a un’analogia, a un altro esempio come quello che capitò al cantautore Enrico Ruggeri scrivendo “Quello che le donne non dicono” e anche altri excursus nel femminile. Segno entrambi di grande sensibilità e di sapersi accostare e confrontare con l’altra metà del cielo, cosa non proprio sia da tutti, anzi. Il personaggio di Cucciari, che in scena insiste, troppo come in altre occasioni del resto, a tenere uno sguardo da guerriera per quanto combattente col mondo sia porta con sé comunque dolcezza, bell’animo, amorevolezza come se stesse dicendo “se non ci fossimo noi il mondo comunque sarebbe perduto”. O non ci sarebbe. Vero. E’ per questo, e per molto altro da scoprire, anche se ormai siamo a fine tournèe, che lo spettacolo diverte, riesce a non far “sostare”, tiene viva l’attenzione e scorre via bene. Una cosa fa piacere notare, che il tema proposto dall’autore, in un appuntamento durevole che la comica sarda propone da qualche anno, uno spettacolo riproposto di stagione in stagione, funziona divertendo. Gli umori della protagonista cambiano, le temperature salgono e scendono, le sue, conscia sempre più di esser di fronte a una piccola catastrofe cosmica e comica, naturale, dalla quale non ci si salva: che è innanzitutto la cara famiglia, il caro marito, i cari figli, e poi la concessionaria da mandare avanti, i rapporti coi clienti esagitati, uomini e sempre uomini, un’ossessione dipendente dalle donne. Il pubblico di Schio si diverte, saluta con tanta euforia l’attrice, la serata è per molti esaltante. Speriamo solo che almeno un pensiero vada a Mattia Torre, il vero fulcro di tutto.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Giovedì, 19 Maggio 2022 11:42

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